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VIA FANTASIA
Marmolada d'Ombretta - MARMOLADA
ITALIA




Spigolo di Giada

Primi salitori:
Giordani Maurizio, Girardi Mauro 24/8/1995
Pochi chiodi, alcuni "nuts". clessidre e friends nei buchi rappresentano il materiale da noi utilizzato in arrampicata, oltre naturalmente al preziosissimo gancetto metallico, il "cliff", risultato utilissimo in ben più di una occasione, anche come mezzo di protezione d'emergenza.
In aprile è nata mia figlia. Giada; un evento che semina nella mia mente di alpinista l'idea di regalarle, sulla parete "regina", la sud della Marmolada, un itinerario che porti il suo nome, scolpito per sempre nel calcare più bello del mondo.
A luglio, con l'amico Mauro Girardi, facciamo
alcune ricognizioni in parete ed individuiamo, quasi per caso, una linea inviolata, fra le due vie più famose e difficili la via "attraverso il pesce" e la via "fortuna". In alto. sul pilastro terminale lungo circa 300 metri, un vertiginoso spigolo dalla linea ardita ed elegante, indica un possibile percorso di uscita in vetta mentre in basso un'incredibile sucessione di placche levigate, all'apparenza inarrampicabili, caratterizzano i primi 600 metri, oltre i verdi pendii della valle Ombretta.
La scommessa è quella di inventare un tracciato che vinca direttamente questo lembo di roccia dall'aspetto inaccessibile senza però ricorrere
in arrampicata a tecniche che uccidano l'impossibile, quali i chiodi ad espansione o spit che dir si voglia, utilizzando quindi per la protezione e progressione solo metodi naturali, quelli cioè che si adattano alla morfologia della roccia senza violentarla, senza marchiarla indelebilmente, rispettando quella che è l'essenza dell'alpinismo, vale a dire l'avventura.
In fondo, è quel pizzico di rischio che immancabilmente l'incognita racchiude in sé che ci chiama in parete a sopportare fatiche, disagi e paure ma anche a vivere emozioni uniche di gioia, di appagamento, di soddisfazione, ed è nostra intenzione non rinunciare a tutto
questo, anche se la lista di garanzie offerte dallo spit è una tentazione appetibile.
Sarebbe come scegliere la funivia anziché la parete per giungere in cima, rinunciando a quanto la seconda soluzione può dare in termini di esperienza di vita rispetto alla prima. Durante l'estate si susseguono i tentativi, assiduamente ostacolati dai temporali che ogni giorno, immancabilmente, si abbattono in Marmolada, qui resi ancora più violenti dalla vicina presenza del ghiacciaio che ne aumenta la pericolosità.
Alcune volte bivacchiamo in parete, altre ci ritiriamo in corda doppia quasi soffocati in impetuose e spumeggianti cascate d'acqua mista a grandine e neve che i 1000 metri di parete sovrastante ci scaricano addosso. Ma seppur lentamente, i tiri di corda si susseguono, il tracciato prende forma, la via nasce. E nasce non perché una linea logica stava ad indicarla e bastava seguirla ma perché la nostra fantasia ci ha permesso di crearla, collegando fra di loro .ogni piccolo buchette, ogni piccola asperità della roccia, fin lassù in alto, sullo spigolo, dove, fra tetti sporgenti e muri gialli verticali, la sequenza di appigli non si è interrotta regalandoci, ormai a notte prossima, la soddisfazione di un abbraccio in vetta veramente indimenticabile.








 
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